Ricerca

Norme per la collaborazione al settore RICERCA

L’Istituto, nell’ambito dei suoi obiettivi istituzionali, propone progetti di ricerca in vari campi della psicologia, psicologia giuridica, psicologia sociale e scienze sociali.

Ogni progetto può essere svolto in collaborazione con Università e altri Enti di ricerca pubblici o privati.

I progetti sono gestiti da un Direttore Scientifico eventualmente coadiuvato da un Comitato Scientifico e coordinate da un Ricercatore Senior.

Come ricercatori possono partecipare allievi dei corsi di formazione e tirocinanti dell’Istituto, professionisti qualificati nelle aree interessate e studenti universitari di corsi in tali aree.

Il Direttore li ammette in base alla valutazione del curriculum ad ogni singola attività di ricerca.

La partecipazione è gratuita e non prevede rimborsi spese.

Ogni ricerca prevede, di regola, le seguenti attività:
•ricerca bibliografica della letteratura scientifica in ambito nazionale
•ricerca bibliografica della letteratura scientifica in ambito internazionale
•raccolta dei dati mediante esperimenti di laboratorio, ricerca sul campo o studio dei casi
•informatizzazione dei dati
•analisi dei risultati
•conclusioni
•report finale

Il Direttore scientifico si riserva la facoltà di decidere, in base alla qualità della ricerca, se presentarla per la pubblicazione a riviste e/o editori scientifici. In tal caso la ricerca prevede anche l’eventuale stesura dell’articolo o del volume scientifico in lingua italiana o inglese.

Solo i ricercatori che hanno partecipato attivamente a tutte le attività di ricerca possono essere indicati come autori nell’eventuale pubblicazione.

La proprietà letteraria e scientifica delle ricerche rimane di pertinenza del Direttore Scientifico o di uno e più membri del Comitato Scientifico identificati dal Direttore stesso.

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Chi fosse interessato a collaborare alle prime fasi delle ricerche (ricerca bibliografica, somministrazione di questionari anonimi) o a fasi successive (elaborazione dei dati, discussione dei risultati, stesura dei report) può inviare il proprio curriculum all’indirizzo info@icpg.it, dove è anche possibile richiedere ulteriori ragguagli.

Per informazioni telefoniche rivolgersi al Direttore icpg dr. Leonardo Abazia, cell. 335-7406044 o alla coordinatrice della ricerca dott.ssa Tiziana Di Palma, cell. 333-4035066.

Costituiscono titoli preferenza
•essere diplomato in uno dei corsi dell’Istituto
•essere iscritto a uno dei corsi dell’Istituto
•essere iscritto a un corso di laurea in psicologia

Al Ricercatore sarà rilasciato un certificato per la partecipazione, in cui sarà specificato il titolo della Ricerca e l’attività svolta.

Esempi di ricerche effettuate dall’Istituto

  • In occasione del 14esimo Congresso Europeo di Psicologia tenutosi a Milano abbiamo presentato uno studio dal titolo “The recognition of faces by humans: an Italian pilot study” (Abazia, Di Palma, Iaccarino, 2015). Il nostro studio si è proposto di dimostrare che, in un particolare processo penale, killer e imputato non fossero la stessa persona, attestando quindi il rischio correlato all’utilizzo del riconoscimento facciale come prova principale in un processo. Il riconoscimento facciale, difatti, sebbene largamente utilizzato in ambito giuridico e scientifico, presenta molte criticità, in accordo con la letteratura. Per la nostra ricerca abbiamo utilizzato un book assemblato con frames fotografici del killer (estratti da video di sicurezza), foto dell’imputato e di altre persone con stessa corporatura, età e postura. La somministrazione delle prove (test per il riconoscimento facciale) si è svolta in un’unica sessione ed ha coinvolto 40 psicologi bilanciati per genere dai 25 ai 40 anni. I risultati hanno mostrato che i partecipanti, pur mostrandosi capaci di identificare le foto dei medesimi soggetti, non identificavano killer e imputato come la stessa persona ed inoltre, attribuivano differenti caratteristiche somatiche e differenti range di età ai due soggetti.  I risultati del presente studio rappresentano un punto di partenza nella ricerca del riconoscimento dei volti con campioni più grandi e potrebbe presentare interessanti applicazioni in ambito giuridico.
  • Uno dei nostri studi più recenti ha avuto per oggetto l’approfondimento del fenomeno legato alla messa in atto di reati di natura violenta (omicidi e tentati omicidi) per opera di autori minorenni e degli interventi istituzionali finalizzati al trattamento degli stessi. L’indagine è stata condotta nell’obiettivo di comprendere maggiormente le condotte minorili violente focalizzando il quadro delle caratteristiche personali del soggetto e del suo background sociale, oltre che le esperienze professionali delle figure coinvolte nel trattamento. A tal fine abbiamo condotto colloqui liberi ed interviste presso gli Istituti Penali per minorenni di Nisida e Airola ai detenuti, autori di questo tipo di reati, e ad operatori dell’area psico-socio-educativa e giudiziaria. L’analisi dei dati raccolti è tuttora in corso, sebbene ad una prima analisi fenomenologica siano emerse interessanti aree tematiche da approfondire come, ad esempio: il riscontro di un aumento dell’aggressività e della violenza agita apertamente nei giovani delle ultime generazioni; l’intervento di meccanismi di disimpegno e deresponsabilizzazione quali strategie nel riferire apertamente il vissuto dell’azione; il riconoscimento di un potere trasformativo dell’esperienza detentiva; il riconoscimento del valore costituito dalla costruzione di una relazione positiva con l’operatore ai fini dell’intervento psicoeducativo e della necessità di prevedere degli adeguati percorsi successivi alla pena detentiva che favoriscano il processo di reinserimento sociale.